GIUSEPPE ROSSI

“E la precisione dei passaggi, il saper risolvere le asperità tecniche, il graduato dosaggio delle forze esecutive, con il rispetto delle indicazioni e le scelte sulla pedaliera, danno la misura su come il pianista romano abbia saputo concepire e focalizzare nell’insieme l’immensità tecnica e artistica di questa Sonata.”


Andrea Bedetti, musicvoice.it,
15 giugno 2020


“Giuseppe Rossi affronta la pagina con vivacità e slancio, con grande attenzione all’alternanza dei piani sonori e alla scrittura beethoveniana, a tratti di densità quasi sinfonica.”   

               

Fabio Bardelli, operaclick.com,

30 giugno 2020


“Giuseppe Rossi affronta con notevole maturità la Sonata n. 29 in si bemolle maggiore, op. 106 “Hammerklavier”, una delle più complesse di Beethoven con i suoi quattro movimenti di cui l’ultimo è costituito da un’imponente fuga. L’artista esegue, abilmente, i passi tecnicamente più difficili e si mostra attento al fraseggio nell’Adagio sostenuto dove sfoggia un tocco particolarmente espressivo.”             


Riccardo Viagrande, gbopera.it,
31 luglio 2020


“La sua prima incisione discografica è a tutti gli effetti una dichiarazione di intenti: il Beethoven “estremo” della Grande Fuga op. 134 nella versione per pianoforte a quattro mani e della monumentale Sonata Hammerklavier op. 106. Giuseppe Rossi ne sfida le vertiginose pareti con approccio rigoroso e senza batticuore, temperando con elegante equilibrio la tentazione a cedere all’incalzante scrittura beethoveniana e rivelando, di queste pagine senza tempo, molto della loro eterna profezia.” 


Elide Bergamaschi, Il Cittadino di Lodi,
26 agosto 2020


“Confrontandosi con questi lavori di estrema grandiosità, il pianista Giuseppe Rossi evidenzia tutta la sua bravura, dando vita ad una interpretazione il cui elevatissimo valore si può apprezzare appieno solo dopo un ripetuto ascolto, indispensabile per entrare nelle intriganti e complesse sonorità dell’ultimo Beethoven.”


Marco del Vaglio, criticaclassica.wordpress.com,
18 agosto 2020


“Un degno omaggio all’arte e allo spirito di Beethoven in questa prova estremamente convincente di Giuseppe Rossi.”     


Paola Parri, pianosolo.it,
18 settembre 2020


B I O

The Italian pianist Giuseppe Rossi studied with Almerindo D’Amato and Elisabetta Pacelli at the Conservatory “Santa Cecilia” in Rome, where he graduated with honors in 2006. He then continued his studies with Aldo Ciccolini, Ivan Donchev and Maurizio Baglini. In 2012 he obtained the Specialty Degree in Chamber Music at the “Accademia Nazionale di Santa Cecilia”. He kept perfecting chamber music under the guidance of Bruno Canino, Andrea Lucchesini and the Trio di Parma.
He performed in several prestigious venues, such as Teatro dell’Opera di Roma, Teatro Torlonia in Rome, Teatro Bibiena in Mantova, Auditorium Giovanni Arvedi in Cremona, Palazzo Borromeo in Milan and Médiathèque Centrale de Montpellier. Nowadays he keeps playing across Europe, with concerts in Germany and Russia, where he performed at the Conservatory Rachmaninov in Kaliningrad. He participated to several radiophonic interviews and programs, such as "Primo Movimento" and "Piazza Verdi" in RAI Radio Tre and "La Recensione" in RSI Radio Svizzera Italiana.
His repertoire ranges from William Byrd to contemporary music, passing through less known artists such as Alice Tegner, Charles Tournemire, and focuses his musical research on Beethoven and Schumann. 
He also enjoy dedicating part of his activity to new partnerships in chamber music, and he regularly performs with the violinist Alessandra Xanto in their “Duo Fenice”.
He records for Da Vinci Classics and Dynamic.

M E D I A

Share by: